► Dal numero di pagina99 del 24 novembre in edizione digitale
Il debito della maggior parte dei Paesi dell’Africa subsahariana ha raggiunto i massimi dal 2005, quando il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la Banca Mondiale cancellarono decine di miliardi di dollari di debito nell’ambito della loro iniziativa a favore dei Paesi più poveri. Nel frattempo anche i costi per pagare gli interessi sono saliti in media al 12,2% delle entrate statali, dal 5,4% del 2001…
C’è il rischio che l’incremento del debito africano spinga diversi governi verso un circolo vizioso fatto di ulteriore debito e maggiori interessi per pagarlo, aveva avvertito per primo il governatore della Banca centrale del Kenya, Patrick Njoroge. Adesso anche il Fmi, che finora aveva minimizzato, ha dovuto ammettere che «una prosecuzione dell’elevato ritmo di accumulazione del debito osservata nel triennio 2014-2016 farebbe aumentare il debito pubblico a livelli insostenibili» non solo tra i Paesi esportatori di greggio, che lo hanno visto raddoppiare fino al 45% del Pil nel periodo 2010-2013, ma anche tra i Paesi non esportatori di materie prime, dove l’aumento è stato più modesto, dal 46 fino al 59% del Pil.
I Paesi subsahariani a basso reddito a forte rischio di elevata crescita del debito sono passati da 7 nel 2013 a 12 nel 2016. Tutti, eccetto la Namibia, hanno titoli valutati ad alto rischio e la maggior parte ha riserve in valuta estera sotto i livelli di adeguatezza. Per il Fmi la corsa del debito va imputata all’ampliamento del deficit, alla crescita fiacca, ai prezzi bassi e alle monete deboli di alcuni Paesi. Per arginare la deriva e far ripartire la crescita il Fondo chiede consolidamenti fiscali e riforme strutturali.
Nonostante siano già 10 i Paesi che hanno chiesto di essere ammessi ai programmi del Fmi (presto si aggiungerà la Repubblica del Congo, mentre il Mozambico è stato sospeso per una truffa da due miliardi di dollari), la media del rapporto debito/Pil delle 18 nazioni subsahariane raggiungerà quest’anno il 52,6% (nel 2011 era al 28,6%). Le situazioni peggiori sono a Capo Verde, con il debito/Pil al 131,1%, e in Mozambico e Repubblica del Congo, con un rapporto passato dal 21,4% del 2010 a oltre il 90%. Il debito è cresciuto anche nelle prime due economie, il Sudafrica (dove è raddoppiato al 54,5%) e in Nigeria (è triplicato al 19,9%). Per Fitch gli interessi del debito sono destinati a raggiungere nel 2017 i massimi da 16 anni, con il record in Ghana, +35,4%.
[Foto in apertura Afp / Getty Images]
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